A pROPOSITO di fACEBOOK - ABOUT FACEBOOK
Dmitrij e Greta sono ragazzi di sedici anni con uno o più profili su Facebook. Dmitrij ha 432 amici, 247 Foto, una vecchia visualizzazione della sua pagina. Greta ha 1532 Amici, 863 Foto, 675 "Mi piace", una nuova visualizzazione timeline. Nei messaggi automatici che mi giungono quasi quotidianamente dal sistema centrale, i loro amici aumentano al ritmo di due o tre al giorno e sono tutti diligentemente elencati con nomi e cognomi.
Dmitrij e Greta si confrontano, con frequenze diverse, su quasi ogni aspetto del quotidiano con una parte dei loro amici, il sistema riconosce le interazioni e suggerisce di eleggere a migliore amico alcuni di essi. In men che non si dica, ecco un universo personale suddiviso in sottocategorie di frequentazione.
Nel microcosmo di ciascuna delle loro camere, Greta e Dmitrji assistono incantati a questa parata davanti alla loro finestra da 14 pollici di comunicazione sul mondo, recependo gli input e trasformandoli in espressioni illuminate dalla tenue luce del display led.
Dmitrij e Greta hanno un’idea precisa di FaceBook, che curiosamente mi è stata espressa con carta e penna, ciascuna filtrata dal proprio essere e dalla propria esperienza in continua evoluzione.
“Facebook è un social network che ti permette di restare in contatto con i tuoi amici… questo è ciò che la gente dice, ma purtroppo non è così. E’ un qualcosa di diabolico che ti controlla come un burattino. La gente non dice più come sta, cosa ha fatto o cosa pensa, ad alta voce, lo fa digitando lettere su di una tastiera, impedendo a quello dall’altra parte di comprendere realmente problemi e sentimenti”.
“Gli adolescenti sono volubili, timidi e insicuri, almeno alcuni. FaceBook è un mezzo che permette a gran parte di questi di realizzarsi nascondendo le proprie paure dietro alla schermata di un computer. Facebook non è solo una piattaforma che agevola la comunicazione, ti regala quella possibilità in più di mostrare al mondo quello che sei.”
Dmitrij e Greta si confrontano, con frequenze diverse, su quasi ogni aspetto del quotidiano con una parte dei loro amici, il sistema riconosce le interazioni e suggerisce di eleggere a migliore amico alcuni di essi. In men che non si dica, ecco un universo personale suddiviso in sottocategorie di frequentazione.
Nel microcosmo di ciascuna delle loro camere, Greta e Dmitrji assistono incantati a questa parata davanti alla loro finestra da 14 pollici di comunicazione sul mondo, recependo gli input e trasformandoli in espressioni illuminate dalla tenue luce del display led.
Dmitrij e Greta hanno un’idea precisa di FaceBook, che curiosamente mi è stata espressa con carta e penna, ciascuna filtrata dal proprio essere e dalla propria esperienza in continua evoluzione.
“Facebook è un social network che ti permette di restare in contatto con i tuoi amici… questo è ciò che la gente dice, ma purtroppo non è così. E’ un qualcosa di diabolico che ti controlla come un burattino. La gente non dice più come sta, cosa ha fatto o cosa pensa, ad alta voce, lo fa digitando lettere su di una tastiera, impedendo a quello dall’altra parte di comprendere realmente problemi e sentimenti”.
“Gli adolescenti sono volubili, timidi e insicuri, almeno alcuni. FaceBook è un mezzo che permette a gran parte di questi di realizzarsi nascondendo le proprie paure dietro alla schermata di un computer. Facebook non è solo una piattaforma che agevola la comunicazione, ti regala quella possibilità in più di mostrare al mondo quello che sei.”