Andrà tutto Bene
Il terremoto in Emilia ha sconvolto nel 2012 luoghi ed esistenze. L'evento sismico ha causato un totale di 27 vittime, decine di migliaia di persone fuori casa, pesanti danni alle costruzioni rurali ed industriali, ad opere infrastrutturali nonché alla maggior parte dei monumenti e dei luoghi di interesse artistico delle province coinvolte. In Emilia Romagna i danni derivati dal sisma sono stati stimati in oltre 12 miliardi di euro, pari a quasi l'1% del PIL Italiano in quell'anno.
Monica è una mamma vedova con 4 figli, e gestisce un B&B che non c'è più. La villa degli inizi dell'800 dove abitava con la famiglia, di cui una parte era adibita ad accogliere gli ospiti, è stata gravemente lesionata dal terremoto, il suo destino è quello di essere demolita.
Quasi due anni sono passati dagli eventi che hanno provato questa Regione, terra che sempre si rialza, in cui rimane ora un container agricolo di 4 stanze come casa a fianco di una villa ferita, nel quale la vita scorre giorno per giorno con una senso di discontinuità: quella data è stata una sorta di anno zero sulla base del quale tutto viene misurato, si distingue sé stessi e gli altri tra un “prima” ed un “dopo”.
All’interno del container, una famiglia unita che ha ancora timore per il futuro ma voglia di ricominciare.
Dal sito Internet, ancora attivo come prova tangibile di speranza, Monica parla ai suoi ospiti:
"Sono addolorata nel comunicarvi che non ci è purtroppo ancora possibile riprendere la nostra attività famigliare di Bed&Breakfast; dovremo infatti affrontare interventi molto importanti e decisivi sulla nostra abitazione che richiederanno tempi la cui durata non possiamo prevedere. Mi manca immensamente il B&B stesso, il mio lavoro e il rapporto con le persone; legami nati spontaneamente, che negli anni si sono poi consolidati e a cui penso ogni giorno. Così come ogni giorno, io ed i miei figli pensiamo alla nostra casa e non smettiamo di sperare di potervi tornare presto. Ringrazio di cuore tutte le persone che ci sono state vicino e che ci hanno manifestato un affetto disarmante. Mi auguro di potervi dare presto notizie positive e di potervi di nuovo invitare ad essere miei ospiti”
Monica è una mamma vedova con 4 figli, e gestisce un B&B che non c'è più. La villa degli inizi dell'800 dove abitava con la famiglia, di cui una parte era adibita ad accogliere gli ospiti, è stata gravemente lesionata dal terremoto, il suo destino è quello di essere demolita.
Quasi due anni sono passati dagli eventi che hanno provato questa Regione, terra che sempre si rialza, in cui rimane ora un container agricolo di 4 stanze come casa a fianco di una villa ferita, nel quale la vita scorre giorno per giorno con una senso di discontinuità: quella data è stata una sorta di anno zero sulla base del quale tutto viene misurato, si distingue sé stessi e gli altri tra un “prima” ed un “dopo”.
All’interno del container, una famiglia unita che ha ancora timore per il futuro ma voglia di ricominciare.
Dal sito Internet, ancora attivo come prova tangibile di speranza, Monica parla ai suoi ospiti:
"Sono addolorata nel comunicarvi che non ci è purtroppo ancora possibile riprendere la nostra attività famigliare di Bed&Breakfast; dovremo infatti affrontare interventi molto importanti e decisivi sulla nostra abitazione che richiederanno tempi la cui durata non possiamo prevedere. Mi manca immensamente il B&B stesso, il mio lavoro e il rapporto con le persone; legami nati spontaneamente, che negli anni si sono poi consolidati e a cui penso ogni giorno. Così come ogni giorno, io ed i miei figli pensiamo alla nostra casa e non smettiamo di sperare di potervi tornare presto. Ringrazio di cuore tutte le persone che ci sono state vicino e che ci hanno manifestato un affetto disarmante. Mi auguro di potervi dare presto notizie positive e di potervi di nuovo invitare ad essere miei ospiti”