ITALIANPEOPLE - Fotografia Europea 2010 - Reggio Emilia
di Silvano Bicocchi - Critico Fotografico FIAF
La significazione fotografica di Michele Grassi presenta i segni della propria italianità di giovane uomo alle prese con i grandi mutamenti del mondo
contemporaneo e le domande che questi accendono nel suo animo sensibile. “Italian people” inizia dalla tradizione del saper vivere italiano, rappresentato con le atmosfere di Bologna vista come Luogo, dove i segni della tradizione sono lo sfondo di una modernità rispettosa del passato.
Sotto le Torri, nei vicoli e nelle piazze la vita cittadina è animata da calde relazioni umane che continuano la storia del popolo bolognese.
Poi, con una fresca street photography per le strade di New York, Nonluogo per definizione, l’autore coglie nei suoi abitanti una modernità ormai
usurata e ingessata nei miti del ‘900, che stenta a rappresentare le tendenze della aggressiva surmodernità globalizzata del 2000.
Quindi, con la consapevolezza delle profonde trasformazioni in atto, l’autore conforma l’opera “Italian people” in un dispositivo visivo concettuale
che promuove la riflessione verso l’essenzialità dei valori umani, osservando la diversa natura degli spazi nei quali vive oggi l’umanità occidentale: l’ambiente artificiale e quello naturale.
Nella metropolitana di New York incessanti flussi umani percorrono, freddamente e ansiosamente, i sentieri predeterminati della quotidianità, senza lasciare alcuna traccia del loro passaggio.
Le spiagge marine, intatte al mattino, raccolgono il crescendo di impronte lasciate dai flussi delle masse che ci parlano misteriosamente del passaggio umano.
Il segno primordiale delle orme, rappresentato nella cruda luce radente tipica della pittura metafisica italiana, riaccende l’enigma sul senso della vita umana e del suo futuro.
La significazione fotografica di Michele Grassi presenta i segni della propria italianità di giovane uomo alle prese con i grandi mutamenti del mondo
contemporaneo e le domande che questi accendono nel suo animo sensibile. “Italian people” inizia dalla tradizione del saper vivere italiano, rappresentato con le atmosfere di Bologna vista come Luogo, dove i segni della tradizione sono lo sfondo di una modernità rispettosa del passato.
Sotto le Torri, nei vicoli e nelle piazze la vita cittadina è animata da calde relazioni umane che continuano la storia del popolo bolognese.
Poi, con una fresca street photography per le strade di New York, Nonluogo per definizione, l’autore coglie nei suoi abitanti una modernità ormai
usurata e ingessata nei miti del ‘900, che stenta a rappresentare le tendenze della aggressiva surmodernità globalizzata del 2000.
Quindi, con la consapevolezza delle profonde trasformazioni in atto, l’autore conforma l’opera “Italian people” in un dispositivo visivo concettuale
che promuove la riflessione verso l’essenzialità dei valori umani, osservando la diversa natura degli spazi nei quali vive oggi l’umanità occidentale: l’ambiente artificiale e quello naturale.
Nella metropolitana di New York incessanti flussi umani percorrono, freddamente e ansiosamente, i sentieri predeterminati della quotidianità, senza lasciare alcuna traccia del loro passaggio.
Le spiagge marine, intatte al mattino, raccolgono il crescendo di impronte lasciate dai flussi delle masse che ci parlano misteriosamente del passaggio umano.
Il segno primordiale delle orme, rappresentato nella cruda luce radente tipica della pittura metafisica italiana, riaccende l’enigma sul senso della vita umana e del suo futuro.